E' nata a Faenza nel 1949, si è laureata in medicina e chirurgia a Bologna nel 1975, specializzata in Oncologia a Genova nel 1980 e poi in Ematologia a Ferrara nel 1988. Ha lavorato nei consultori familiari e poi dal 1979 stabilmente in Oncologia presso l’ ospedale di Forlì occupandosi sia di Prevenzione-Diagnosi Precoce che di Terapia dei tumori, da 3 anni a questa parte si è prevalentemente occupata di paziente con problemi di tipo oncoematologico. Da alcuni anni ha come interessi prioritari quello della Prevenzione Primaria e della tutela dell’ Ambiente. Autore e co-autore di oltre settanta di pubblicazioni scientifiche, nonché di articoli divulgativi, ha partecipato a numerosi convegni in qualità di relatore ed ad innumerevoli iniziative/incontri/ dibattiti sui temi del rispetto dell’ Ambiente e del diritto alla Salute. E’ Presidente per la provincia di Forlì-Cesena dell’Associazione Medici per l’ Ambiente (ISDE - International Society Doctors for Environment- ) e membro della Giunta Esecutiva della suddetta associazione. E’ inoltre Vice Presidente dell’ Associazione contro Leucemie e Linfomi (AIL ) per la provincia di Forlì-Cesena.
“Io non voglio più nemmeno chiamarli rifiuti, per me sono materiali”. Queste parole sintetizzano meglio di qualunque altra il pensiero che in questi anni ha animato Carla Poli, titolare del Centro Riciclo Vedelago, situato in provincia di Treviso.
Eh sì, persino in Italia, seppur lentamente, si sta insinuando la logica della raccolta differenziata e della riduzione dei rifiuti. Ma Carla Poli è già oltre, e non vuole sentir parlare di rifiuti nemmeno per il cosiddetto residuo secco, quello cioè che avanza una volta separato l’umido dalla plastica, dal metallo, dall’alluminio e dalla carta. Per lei il rifiuto non esiste. Al suo posto una straordinaria risorsa, nonché un’opportunità di business tutta da sfruttare.
L'impianto di Vedelago (che non gestisce la frazione umida e che quindi utilizza solo sistemi meccanici), grazie all'accoppiamento di diversi impianti che lavorano in serie, è in grado di rendere riutilizzabile circa il 99% del rifiuto conferito derivante sia dalla raccolta differenziata residenziale porta a porta (proveniente dai Comuni del circondario) sia rifiuti industriali di commercianti ed artigiani; grazie a questi impianti il centro è in grado di portare all'industria una materia prima-seconda riutilizzabile in ulteriori cicli di produzione. La percentuale di rifiuto non differenziabile (principalmente plastiche), e quindi solitamente non riutilizzabile, viene prima estruso e poi tritato finemente fino ad ottenere un granulato a matrice prevalentemente plastica utilizzato principalmente dall'industria come alleggerito nei manufatti edili (mattoni, pali, ecc...) in sostituzione della sabbia di cava (20-30% del materiale necessario alla creazione del manufatto); questo materiale conferisce caratteristiche migliorative ai manufatti ottenuti che rispondono regolarmente alle norme UNI vigenti. La sabbia sintetica ottenuta viene utilizzata anche per la creazione di sedie, panchine, bancali ed altri manufatti vari.
Gli stessi creatori del Centro Riciclo Vedelago dichiarano che i costi globali per la costruzione di un impianto di questo tipo si aggirano attorno ai 5 milioni di euro in un arco temporale di circa 3 anni. Impianti gemelli come quello di Vedelago sono in costruzione in Sardegna grazie all'iniziativa di 14 Comuni locali, con a capo il Comune di Tergu, a Colleferro (a sud di Roma) e persino a Torre del Greco, che non è esattamente un paesino veneto.
La prossima conferenza-dibattito di POLIS, che si terrà sabato 2 aprile alle ore 17 presso il Kursaal, affronterà il tema: “I RIFIUTI: DA PROBLEMA A RISORSA”.
Direttrice del Centro del Riciclo di Vedelago su “La gestione dei materiali post-consumo ai fini del riciclo”
|
Oncologa ed ematologa, esponente nazionale dell’Associazione Medici per l’Ambiente su
“Inceneritori di rifiuti: tutto quello che avreste dovuto sapere e che non vi hanno mai detto”
|
Le illustri relatrici, partendo dalla problematica dei rifiuti, faranno cogliere i nessi esistenti tra la pulizia delle città, l’ economia verde, la difesa dell’ambiente e la tutela della salute. Lo riteniamo un appuntamento molto importante: forse è la prima volta che in Abruzzo si parla dei rifiuti con un taglio così innovativo.
Si parlerà di pulizia della città, di raccolta differenziata, di riutilizzo dei rifiuti trasformati in nuove materie prime.
Saranno documentati i danni alla salute e all’ambiente prodotti dagli inceneritori.
Verrà presentata la virtuosa attività economica del riciclo dei rifiuti, capace di generare anche nuova occupazione.
Verrà dimostrato, in sintesi, che è possibile avere la città pulita e la tassa sui rifiuti ridotta, senza bisogno di discariche e inceneritori, anzi creando nuova buona economia.
Invitiamo la cittadinanza a partecipare numerosa, per contribuire a dare una svolta alla gestione dei rifiuti.
L’appuntamento è per sabato 2 aprile alle ore 17 presso il Kursaal di Giulianova.